Qui non ho visto nessuna farfalla

"E' un lavoro pregevole, che merita di essere conosciuto perché cerca di mettersi dal punto di vista dei ragazzi di oggi, per fargli fare un percorso personale di identificazione e di empatia, senza indulgere negli elementi di orrore, che pure ci sono stati. Vi sono grata come ex-bambina ebrea che è passata attraverso la persecuzione, senza grandi rischi e dolori, ma che ne resta segnata, che voi abbiate visto la Shoah anche con gli occhi dei bambini, non sopravvissuti, ma che resteranno sempre nella nostra memoria anche per quello che hanno detto o disegnato. E' infatti importante ricordare anche quelli che sono riusciti a essere creativi o semplici testimoni in quella terribile situazione. Grazie per il vostro impegno educativo costante, per la vostra raffinatezza espositiva e per il vostro lavoro civile."Clotilde Pontecorvo 

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Mostra interattiva itinerante 

Un originale percorso dentro la tragedia della deportazione nei campi di sterminio nazisti:  destinatari privilegiati sono i ragazzi e le ragazze dai 12 ai 16 anni; la  parte documentario-espositiva si rivolge a tutti, anche a singoli visitatori.

La mostra si compone di dieci ambienti tematici, corredati da immagini, video, testimonianze di sopravvissuti, documenti storici. In ogni ambiente i ragazzi vengono coinvolti direttamente in attività strutturate quali role-plays, simulazioni, disegni.

Presentazione della mostra

Percorso formativo per ragazzi e ragazze dai 12 ai 16 anni
 
“Ciò che vivo interiormente, e che non è esclusivamente mio, non ho il diritto di tenerlo solo per me.
In questo piccolo frammento di storia dell’umanità, io sono forse uno dei numerosi ripetitori che deve poi trasmettere su una distanza più lunga.”

Etty Illesum, “Diario 1941-43”

image012La mostra interattiva, coordinata da Daniele Novara, è stata realizzata da un’équipe dell’Associazione COORDINAMENTO SOLIDARIETA' E COOPERAZIONE di Salerno, che svolge da dieci anni attività di formazione per la diffusione dell’educazione alla pace, alla nonviolenza, alla giustizia e alla legalità, all’intercultura, alla solidarietà e alla pedagogia della memoria. Dopo due anni di lavoro di progettazione, la mostra è stata inaugurata a Salerno nel mese di gennaio 2006 in occasione della Giornata della Memoria, ed è stata realizzata con il contributo della Regione Campania e il patrocinio delle Amministrazioni Provinciale e Comunale. Il percorso espositivo è il risultato della ricerca di un gruppo di formatori che si sono posti il problema della trasmissione a ragazze/i, preadolescenti ed adolescenti, della memoria  della un “fatto storico” tanto complesso ed emotivamente molto forte, quale la discriminazione politico-razziale perpetrata negli anni del nazi-fascismo, culminata nella deportazione nei campi di concentramento e di sterminio; di fronte a questi eventi si corre spesso il rischio che, superando la soglia della tolleranza emotiva e cognitiva, possano provocare solo senso di impotenza e rimozione.

Si è dunque pensato di utilizzare una metodologia interattiva (basata su modalità di auto-apprendimento) che, attraverso la proposta del viaggio evocativo e simbolico, susciti curiosità ed interrogativi per stimolare interesse e quindi desiderio di approfondire e sapere, già a partire dal titolo " QUI NON HO VISTO NESSUNA FARFALLA", un verso della poesia di Pavel Freedman, uno dei quindicimila bambini  rinchiusi nel campo di Terezin, poi mandato ad Auschwitz dove ha trovato la morte.

Il suo è il ricordo struggente dell'ultima farfalla vista fuori del ghetto, simbolo della sua infanzia negata e della libertà perduta. Proprio seguendo il filo dei ricordi i giovani visitatori sono invitati a ripercorrere l'odissea dei deportati attraverso dieci ambienti tematici, definiti "quadri", corredati da immagini, video, testimonianze, documenti storici. L'intento è quello di uscire dal modello solo visuale - che implica una ricezione piuttosto passiva e a volte spettacolare - per coinvolgere direttamente i ragazzi in attività strutturate (role-plays, simulazioni, disegni, ecc.) e guidarli, attraverso la metafora del viaggio, a vivere esperienze di esplorazione della memoria, le sole efficaci a creare nuove connessioni  e nuove conoscenze.

Si tratta di un percorso che non pretende esaustività storica né filologica e che rinuncia di proposito alla crudezza tipica di molte immagini documentarie, puntando invece al linguaggio immediato e diretto delle testimonianze e delle narrazioni, a quello dei fumetti, delle sequenze filmiche, delle opere grafiche di artisti sopravvissuti all'orrore. E' un'occasione formativa rivolta al mondo della scuola per potenziare nei giovani la capacità di leggere diacronicamente i fatti storici e per sperimentare nuove modalità di trasmissione della memoria che sappiano avvicinare le generazioni  per costruire insieme forme di resistenza critica alla discriminazione e alla violenza.

Nasce e viene ideata in Italia, ma si propone una diffusione anche oltre i confini nazionali.

La mostra è stata inaugurata a Salerno nel 2006 in occasione della giornata della memoria.

 

Ideazione e progettazione a cura dell’Associazione “Coordinamento Solidarietà e Cooperazione” di Salerno: Antonella Alfano, Remo Brancaccio, Enza Capasso, Antonella Chiellini, M.Rosaria Cimino, Alfonso Gambardella, Lucia Ginevra, Antonio Giordano, Mariella Rocco, Antonella Sara, Maria Serra.

Responsabile pedagogico della mostra: Daniele Novara, Direttore del CPPP (Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti) di Piacenza

Consulenza storica: Fausto Ciuffi, responsabile della programmazione didattica della Fondazione Villa Emma, Nonantola (Modena)

Progetto dell’allestimento: Stefania Amos

Progetto grafico: Menabò comunicazione Salerno

 

L’Associazione COORDINAMENTO SOLIDARIETA’ E COOPERAZIONE di Salerno attraverso il progetto “DIAMO UN FUTURO ALLA MEMORIA”, dal 1996 propone a studenti, insegnanti e cittadini della nostra provincia elementi di riflessione e documentazione sulla deportazione politica e razziale perpetrata dal nazismo e dal fascismo.

Eventi realizzati dall’Associazione sul tema:

Struttura

La mostra  utilizza la metafora del viaggio e si compone di dieci ambienti tematici, corredati da immagini, video, testimonianze dei sopravvissuti, documenti storici. L'intento è quello di uscire dal modello solo visuale - che implica una ricezione piuttosto passiva e a volte spettacolare - per coinvolgere direttamente i ragazzi in attività strutturate (role-plays, simulazioni, disegni, ecc.).  E' un'occasione formativa rivolta al mondo della scuola per potenziare nei giovani la capacità di leggere diacronicamente i fatti storici e sperimentare nuove modalità di trasmissione della memoria che sappiano avvicinare le generazioni  per costruire insieme forme di resistenza critica alla discriminazione e alla violenza. Il percorso completo, per una scolaresca divisa in gruppi da quattro/sei allievi, dura circa 2 ore: all'ingresso i ragazzi, accolti da un animatore, ricevono un taccuino di viaggio che li accompagnerà per tutto il percorso, che porteranno con sé ed essere utilizzato per proseguire il lavoro in classe. Deposti all’ingresso zainetti e soprabiti, gli studenti vengono accolti in un primo spazio che rievoca l’esperienza della partenza forzata per i campi di concentramento (fischi di treni, latrati di cani, comandi imperiosi delle SS, voci impaurite dei deportati); sul polso viene loro timbrato un numero, che sta a simboleggiare la perdita della loro identità, ed iniziano il "viaggio" conoscitivo attraverso dieci ambienti: la discriminazione, la destinazione ignota,  la lingua sconosciuta, la divisa, la punizione, il freddo e la fame, la solidarietà, la fatica  e il lavoro, i ricordi, il ritorno.   Ogni quadro è costituito da uno spazio delimitato da pannelli, che sono assemblati  in modo da riprodurre – in sezione – la forma stilizzata di farfalle, come a forma di farfalla sono le basi di appoggio dei singoli pannelli. Agli insegnanti viene consegnato un kit didattico - contenente un opuscolo e un CD rom - per l'approfondimento e la ricerca, basato su testimonianze, brevi filmati e ulteriori attività da svolgere con i ragazzi in classe,  bibliografia, sitografia e filmografia essenziali.

Scheda tecnica per il noleggio

PROMEMORIA OPERATIVO PER ORGANIZZARE LA MOSTRA NEL PROPRIO TERRITORIO

  1. Prenotare la mostra contattando il Coordinamento Solidarietà e Cooperazione (di seguito denominato CSC) tramite e-mail indirizzata a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. E' necessario abilitare JavaScript per vederlo. o telefonando al numero 334 7588301 , e formalizzando successivamente la prenotazione via fax o lettera.
  2. Nel caso in cui si chieda al CSC di farsi carico anche della stampa di locandine e depliant personalizzati, comunicare al CSC i dati dell’Ente o degli Enti organizzatori con due mesi di anticipo rispetto all’apertura della mostra. Questi dati e il logo ufficiale verranno riportati su locandina e depliant, che saranno così utilizzati per la promozione della mostra.
  3. Spedire al CSC la piantina in scala del luogo in cui verrà allestita la mostra, in modo da poter fare il progetto per l’allestimento. L’allestimento della mostra può essere adattato a spazi di forma diversa. La misura minima è di mq. 150 – 200. È necessaria una sala ben illuminata dotata di prese elettriche.
  4. L’Ente organizzatore locale mette a disposizione almeno due animatori che si occuperanno della mostra interattiva durante le visite delle scuole e del pubblico. Preliminarmente all’inaugurazione, esperti del CSC tengono un incontro formativo di 4 ore per gli animatori che dovranno accogliere i visitatori. Il CSC fornisce loro un foglio di istruzioni. In alternativa, il CSC può mettere a disposizione propri animatori.
  5. L’Ente organizzatore locale sensibilizza il territorio, in particolare il mondo della scuola, trasmettendo materiale informativo e inviti, quindi raccoglie le adesioni delle classi e predispone il calendario delle visite. Bisogna calcolare un tempo di due ore intere per ogni gruppo-classe di 20-25 alunni, evitando tassativamente sovrapposizioni di classi o tempi inferiori alle due ore. In assenza di scolaresche, la mostra potrà essere visitata da gruppi extrascolastici o adulti interessati.
  6. Il giorno prima dell’inaugurazione viene allestita la mostra interattiva con la supervisione di personale del CSC e manodopera locale (mezza giornata di lavoro per 3 persone, sia per montare che per smontare la mostra). Il trasporto e l’allestimento sono a carico del CSC.
  7. È auspicabile che gli Enti organizzatori predispongano una inaugurazione ufficiale con la presenza degli organi di informazione, per valorizzare l’iniziativa sul piano della visibilità.
  8. Visita delle classi scolastiche con il supporto degli animatori. Poiché l’accesso alla mostra avviene a scaglioni, gli insegnanti accompagnatori provvederanno a dividere la classe in gruppi di 4 alunni (o di 6 alunni, nel caso di classi più numerose); dal momento che i ragazzi seguiranno il percorso autonomamente, senza essere accompagnati da adulti, è consigliabile che la composizione dei gruppi sia equa ed eterogenea (dal punto di vista della distribuzione delle diverse competenze e vivacità dei ragazzi). Prima della visita nell’ambito di ogni gruppo verrà individuato un ragazzo che in ogni quadro avrà il ruolo di leggere dal taccuino dile consegne agli altri,  controllando il rispetto dei tempi e riportando i membri del gruppo al compito assegnato nel caso in cui la discussione dovesse andare "fuori tema". Nell’attesa gli altri gruppi assistono alla presentazione di trailers di film e altro materiale informativo sulle tematiche della discriminazione, dei genocidi nella storia, ecc.
  9. Smontaggio della mostra a cura dell’organizzatore locale in modo che tutto sia imballato come era arrivato. Trasporto a carico del CSC.

 Allestimento menabo pianta1 SCHEDA TECNICA RIASSUNTIVA


 Il CSC OFFRE :

Il CSC CHIEDE :

Foto

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Contenuti video

Prenotazioni e informazioni

Associazione Coordinamento Solidarietà e Cooperazione

Via Genovesi, 10 – 84100 Salerno

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tel. 089 224442 

cell. 334 7588301

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